10 Febbraio 2021 Il ruolo delle tecnologie digitali in ambito scolastico è divenuto essenziale, soprattutto considerando il contesto attuale in cui la pandemia del Covid19 ha quasi totalmente limitato la mobilità delle persone. Questo evidenzia senza dubbio la necessità di modificare la vita nelle classi insieme alle modalità di insegnamento e apprendimento. Nuovi modi di pensare e pratiche rivoluzionarie risultano indispensabili al fine di collaborare ed utilizzare le nuove tecnologie in modo sempre più intelligente. Le tecnologie per la formazione riguardano una serie di strumenti hardwere e softwere che servono a facilitare e migliorare sia l’apprendimento per gli studenti sia gli approcci per l’insegnamento. Al giorno d’oggi, è importante sottolineare come gli alunni non siano per niente estranei a tecnologie simili, poiché il digitale occupa ormai un posto importante nelle loro vite quotidiane. Per questa ragione, tale familiarità dovrebbe essere sfruttata a favore di usi vantaggiosi delle nuove tecnologie nel processo di apprendimento, attraverso l’indispensabile supporto degli insegnanti, i quali non devono più essere considerati come una semplice fonte di nozioni, ma come vere e proprie guide in grado di stimolare e accrescere la voglia di imparare agli studenti. Come lo psicologo John Dewey aveva anticipato, la chiave per l’apprendimento è quella di “imparare facendo”, la quale può trovare una maggiore efficienza nella sua applicazione grazie all’uso dell’intelligenza artificiale e a tutto ciò che essa comporta. Infatti, l’IA ha la capacità di fornire un apprendimento molto più inclusivo e personalizzato, assicurando un accesso universale a tutti gli studenti. Parlando di educazione scolastica, una importante ricerca svolta da UNIVPM ha dimostrato come l’uso di tecnologie che coinvolgono lo sviluppo di realtà aumentate e virtuali siano effettivamente efficaci per scopi didattici. Sulla base di questo studio, è stata progettata ScoolAR, una piattaforma formativa con l’obiettivo di migliorare l’apprendimento in ambito artistico. È stato provato come gli studenti che hanno utilizzato questo strumento, combinato ai tradizionali metodi scolastici degli insegnati, che continuano a mantenere un ruolo fondamentale, abbiano acquisito conoscenze più solide in un tempo minore, aumentando peraltro il loro livello di motivazione. Nonostante tale piattaforma sia stata sfruttata solo nel campo dell’arte, esistono ulteriori tecnologie che sono sempre di più adoperate in qualsiasi altro settore di apprendimento. Di contro, molte critiche sono emerse riguardo all’utilizzo dell’IA nei processi di apprendimento, sostenendo che il ruolo degli insegnanti non sarà mai sostituito dalle macchine e che i loro tradizionali metodi sono i più efficienti. Il punto è però, che non si tratta di una lotta tra l’uomo e la macchina, ma entrambe le entità dovrebbero collaborare in maniera sinergica con lo scopo di ottenere i migliori risultati. Non dovremmo mai dimenticare che è sempre l’uomo che programma la macchina e che costruisce algoritmi; per questo motivo è necessario continuare ad allenare le competenze di ogni individuo, perché possano essere in grado di risolvere qualsiasi nuovo problema che la realtà di tutti i giorni ci pone di fronte. È sicuramente vero che i sistemi che usano l’intelligenza artificiale sono oggettivamente più efficienti quando si tratta di gestire e interpretare una grande quantità di dati in poco tempo. Da un lato, gli algoritmi di Machine Learning e Deep Learning hanno trovato soluzioni a una serie di problemi che molto tempo fa avremmo considerato irrisolvibili. Dall’altro, la maggior parte delle volte l’individuo non riesce a decifrare i processi cognitivi della macchina. Per questo, è fondamentale mantenere viva quella parte di competenze emotive soprattutto impiegate nei processi di formazione, poiché un uso corretto dell’IA combinato all’intelligenza emotiva è quello che di certo garantirà migliori risultati nel processo di apprendimento dei giovani. Daniel Goleman, uno psicologo americano che si è concentrato sull’intelligenza emotiva, afferma che il fattore emozionale pesa circa l’88% quando si tratta di prendere decisioni importanti. La formazione dei giovani consiste anche nell’imparare a prendere decisioni, per le loro vite e per il contesto sociale in cui si trovano a vivere. In conclusione, si può affermare che il sistema educazionale deve essere supportato dall’intelligenza artificiale, la quale ha dimostrato di ottimizzare le conoscenze e la motivazione degli studenti. Nonostante ciò però, il ruolo degli insegnanti non deve essere sminuito, poiché è grazie al loro intervento che gli alunni possono sviluppare il potenziale della loro intelligenza emotiva, diventando sempre più consapevoli e qualificati.